sensoriale

Laboratorio sui cinque sensi... ingresso gratuito

Sunday, June 04, 2006

Eva contro Eva #1


E' uscito il 12 maggio il nuovo album di Carmen...
e l'ho subito ascoltato.
Al primo ascolto non mi è piaciuto affatto.
A parte qualche canzone subito orecchiabile (La Dolce Attesa per le musiche, Il Pendio dell'Abbandono e Il signor Tentenna che già conoscevo) il resto mi faceva letteralmente schifo.
Ho lasciato lì il cd a marcire per una settimana.
Poi il 19 maggio sono andato al concerto di Carmen.
Ascoltare le canzoni dal vivo è tutta un'altra cosa... e mi sono reso conto piano piano, ascolto dopo ascolto, di quanto fosse bello questo album.
Il primo amore del disco, il più grande tuttora, è stata La Dolce Attesa: Carmen riesce a raccontare in modo straordinario una storia struggente sempre attraverso l'uso ricercatissimo di parole e immagini. La musica, poi, la fa da padrona.
Questo album, questa mia passione crescente, è stato come una dolce attesa misteriosa e lenta... Iniziavo a scoprire le canzoni e innamorarmi perdutamente di esse solo una dopo l'altra e dopo numerosi ascolti (in assoluto non sono canzoni di grande impatto e facilmente orecchiabili!).
Il secondo grandissimo amore è stato per quella che io ritengo sia la canzone dell'album che sta più a cuore a Carmen: Maria Catena. Qui, più che la musica, quello che mi ha colpito è un testo bello e intenso più di certi film in bianco e nero o certe poesie di una volta, come le culle in legno.
A Maria Catena è seguita una canzone che ho molto disprezzato all'inizio per poi scoprire quanto fosse autobiografica, quanto raccontasse di me: Tutto su Eva. La musica è incantevole, le parole sembrano scritte da me: sai che mentire non è il rimedio a un torto... Superba!
E' bastato rendermi conto del fatto che fosse Giulietta a cantare al suo Romeo il suo amore Sulle rive di Morfeo per rendere straordinaria l'immagine di questi innamorati rapiti da un sogno dove nitide acque divorano i loro passi...
Già avevo sentito diverse volte Il pendio dell'Abbandono quale colonna sonora de I giorni dell'abbandono, ma solo adesso ho potuto apprezzare lo straordinario testo della Consoli mescolarsi con le prodigiose musiche di Goran Bregovic: è sontuoso il violino mentre carmen ci rassicura che un vento caldo annuncerà il risveglio di tempi migliori.
Più difficoltà ho avuto ad amare la seconda parte dell'album.
Fin tanto che il suono della musica (non esaltante, ma comunque bella) sovrastava il testo, non avevo potuto apprezzare la fantastica e attualissima invettiva politica di Piccolo Cesare, con immagini spettacolari di un tiranno che cerca quiete tra i guanciali di seta, dopo essere sceso a compromessi con il buon Dio ribaltando il senso dei Comandamenti.
E' servito invece vedere il bellissimo video di F. Fei di Signor Tentenna per capire il motivo della scelta del primo singolo: un testo lunghissimo e denso, una melodia orecchiabile anche se non di facile ascolto... ma come dice Carmen non è facile assumersi il rischio di una scelta. E lei il rischio lo ha assunto.
Ho avuto più difficoltà ad innamorarmi di Preghiera in gola, la storia di una madre da quasi vent'anni nell'attesa di una notizia fosse anche amara e dolorosa sul figlio disperso al fronte. In questi giorni non faccio altro che ascoltare e cantare questa canzone, in particolare il ritornello: bellissimo.
Non sono ancora riuscito ad amare a pieno, pur trovandola bellissima dal punto di vista musicale, Madre Terra, forse per il testo un po' ostico scritto insieme ad Angelina Kidjo nè Il sorriso di Atlantide, bel pezzo autobiografico (l'unico) voce, chitarra e violino. Ma anche in questi due casi sono sicuro che la passione giungerà, lentamente, ascolto dopo ascolto.
In definitiva trovo questo album, ascolto dopo ascolto, sempre più bello.
E' vero, Carmen ha definitivamente abbandonato il suo fantastico lato rock autobiografico, ma ha acquistato una maturità nei testi e nelle musiche che fanno rabbrividire... E poi in fondo anche in questo caso come in Mediamente Isterica fa dei bellissimi ritratti di donne (a parte due ritratti di uomini, Piccolo Cesare e Signor Tentenna, anche se lì poi il maschile è più un genere neutro perchè Cesare e Tentenna potrebbero essere anche delle donne) ma li rielabora in un modo più maturo in cui la rabbia cede il passo all'abbandono, al dolore e all'intensità.
Eva contro Eva è il miglior album di Carmen, non in assoluto, ma in proporzione alla sua crescita, al suo cambiamento.
Ognuno di noi muta col tempo, cresce e si evolve.
Carmen Consoli è riuscita a farlo meravigliosamente.

1 Comments:

At 3:47 PM, June 04, 2006, Blogger sensoriale said...

Questa era la prima recenzione, adesso aspettiamo le vostre! Eva contro eva #2, poi #3 etc...

 

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