sensoriale

Laboratorio sui cinque sensi... ingresso gratuito

Friday, January 20, 2006

Pax vobis, PACS nobis


Quattordicigennaioduemilasei.
Un giorno potrò dire: “in piazza Farnese c’ero anch’io”.
E’ la prima volta che partecipo a una manifestazione promossa (fra gli altri) da Arcigay.
Sono sempre stato contrario a Pride e altre manifestazioni.
Questa volta però sono sceso in piazza per i miei diritti, diritti inviolabili.
Io che ho studiato legge conosco bene la Costituzione, conosco a memoria l’art. 3 mai messo davvero in pratica.
Centinaia, migliaia di persone manifestavano contro uno Stato che non garantisce le unioni di fatto come via via sta accadendo nel resto del Mondo.
Qui, nel nostro “Bel Paese” non chiediamo nemmeno tanto: semplicemente un contratto per garantire diritti civili, e non il matrimonio agognato da tanti.
Ma già si grida allo scandalo.
L’atmosfera in piazza è bellissima: nessuna baracconata, molte famiglie, una nutrita schiera di giovani, molti adulti e perfino anziani.
Fra i tanti cartelli me ne colpisce uno in particolare: “Pax vobis, Pacs nobis”.
Dopo una breve attesa, intorno alle 15 inizia finalmente la manifestazione.Presenta Alessandro Cecchi Paone, sembra un po’ più in forma rispetto alla notte precedente quando l’ho incontrato da solo e un po’ triste al Muccassassina.
Cecchi Paone lancia subito un’invettiva contro la Chiesa: subito scatta un lungo applauso.
Fra il pubblico, proprio accanto a me, c’è Marina La Rosa (quella del Grande Fratello 1) insieme ad alcuni amici: è una dei tanti, sorride e scherza, invoca diritti, dal vivo è dolce, bella e simpatica.
Sul palco intanto 5 coppie raccontano le loro storie di convivenza, mettono in piazza i loro sentimenti rendendosi vulnerabili, per una giusta causa.
Si celebrano unioni simboliche. E’ un momento intenso.
Poi Cecchi Paone passa il testimone alla bravissima Lella Costa, che si collega con Milano, dove più di 100.000 donne manifestano perché non sia loro tolto il diritto di scegliere se abortire o meno.
Le due piazze, Roma e Milano, si salutano calorosamente, si abbracciano virtualmente.
A un certo punto io per un impegno precedentemente preso sono costretto ad andare via, non senza un po’ di rammarico.
Però mi allontano sorridendo, felice di aver fatto parte anch’io di quella folla unita pur se eterogenea.
Sorrido mentre percorro Piazza Navona, sorrido imboccando via del corso.
Smetto di sorridere quando a un certo punto mi imbatto in una piccolissima manifestazione di Forza Nuova contro i gay e i Pacs.
Sono solo una ventina di persone, ma la cosa mi rattrista molto, anche perché per lo più sono giovani.
Ho 23 anni, mi domando se mai vedrò un’Italia migliore, o se è un sogno riservato ai miei figli (se ma riuscirò ad adottarne) o nipoti…
So che prima o poi accadrà, e chiudendo gli occhi penserò: quel giorno in piazza Farnese c’ero anch’io.

Thursday, January 19, 2006

Tortelli vegetariani














Sciogliere un pezzo di burro in una grande padella antiaderente.
Aggiungere un cucchiaino di salvia in foglietti.
Aggiungere pomodorini di Pachino tagliati in quattro.
Schiacciare su un piatto 4 patatine piccole bollite e aggiungerle nella padella.
Aggiungere mezzo bicchiere d'acqua e schiacciare tutto con una forchetta ben bene.
Aggiungere pepe nero e sale.
Cuocere i tortellini ricotta e spinaci, scolarli e aggiungerli nella padella.
Saltare in padella.
Servire con scaglie di parmiggiano.
Buon appetito.
BY Mel

Monday, January 16, 2006

Vai troppo spesso a Heidelberg


Sento l'odore della carta, delle pagine impregnate di umido. Ho preso questo libro da un vecchio scaffale impolverato della biblioteca di Lettere. Quando un libro vive in biblioteca, ha una vita autonoma e il privilegio di essere stato cercato; per questo mi accosto alla lettura con più rispetto e devozione.

Storie inventate da cima a fondo ma che corrispondono al vero.

L'orrore della guerra, la malinconia di un passato che non ritornerà...Tutto deve essere ricostruito nuovamente, per necessità e per dovere verso se stessi.

Reagire dimenticando tutto, coltivando un sottocutaneo malessere, ben nascosto dietro la maschera vuota di una borghesia fuori stagione...e il panorama della Germania del dopoguerra è segnato.

Le storie si intrecciano velocemente...E' facile perdersi tra le pagine di questi racconti, difficile cogliere il filo di una logica; tutto sembra distorto e incomprensibile, senza una vera trama, perchè in fondo ogni storia, come ogni singola vita, di ogni singolo uomo, deve essere guardata IN SE'...per comprenderne, se non il senso, almeno l'essenza...

perchè, in questo, ogni singola vita è simile all'altra.

Heinrich Böll
Du fährst zu oft nach Heidelberg

Friday, January 13, 2006

Luxurious


Una Star,
un' icona costruita a tavolino,
una bambola di plastica,
una costosissima opera d'arte,
un'irraggiungibile bellezza,
perfetta e inimitabile,

GWEN STEFANI

Luxorious mi ha letteralmente incantata, mi è rimasta nelle orecchie per una settimana e ancora non vuole andare via, ho imparato a memoria le parole
e per me è un'impresa titanica...

E' la storia di un amore perfetto.

Sesso, passione, soldi, bellezza, promesse...

Qualcuno sognerebbe diversamente?

Io no.

Eppure tra le righe si scorge qualcosa di stranamente disarmonico...
Un amore così perfetto quanto può durare?
Forse, quando non si può desiderare di più, si resta in bilico, tra la certezza della meta raggiunta e il dubbio di averla trovata davvero...

Sunday, January 08, 2006

Costruire


Stavo pensando alla fine di una storia, la mia storia.
Mi sentivo svuotato.
Aspettavo in macchina i miei amici per uscire, per tirarmi su.
Poi all'improvviso alla radio sento questa canzone.
Mi sembravano parole scritte da me, da uno stupido piccolo essere che crede nei gesti di ogni giorno più che negli spettacolari inizi e negli eclatanti finali.
Gioco tanto a fare il divo, ma quando amo metto da parte la perfezione.
Questa canzone mi ha fatto sorridere e scendere una lacrima.
Mi ha fatto emozionare come non accade spesso.
Mi ha fatto sentire vivo.
Ascoltatela.

Costruire, il nuovo singolo di Niccolò Fabi

REINAS il matrimonio che mancava


La sala è molto piccola e il cinema è pieno di coppie gay.

Entro e mi siedo comodamente: due ragazzi si baciano e si guardano dolcemente.

Penso che io sono etero e che potrei essere lesbica...ma le luci si spengono e mi stringo al fianco del mio etero ragazzo...

La spagna di Zapatero è quindi una realtà.
Ci si prepara a celebrare il primo matrimonio gay.

Ci sono cinque madri: un'attrice, una argentina cinofila, un giudice, una ossessionata dei soldi e una ninfomane.
un padre: giardiniere che coltiva un pò di tutto...

e

sei figli gay: qualcuno ricco qualche altro no, qualcuno fedele, qualcuno nel panico...

Il matrimonio non sa da fare????
Non sembra essere questo il vero problema, piuttosto le vicende sempre più intrecciate dei genitori, delle suocere e degli animali domestici, degli amanti in cucina o sul barbecue...

Una commedia che fa sorridere e fa riflettere. Genitori e figli si scoprono simili, e non solo per necessità genetiche, ma soprattutto per la stessa fragilità, il denominatore comune di un genere che non è maschio o femmina, ma più semplicemente umano.

Esco dal cinema e i ragazzi non si baciano più...

Regia: Manuel Gómez Pereira
Cast:Daniel Hendler, Marisa Paredes, Betiana Blum, Verónica Forqué, Carmen Maura, Gustavo Salmerón, Mercedes Sampietro